
Oasi La Brussa: La bellezza della natura a 360°
di Martina B. Tagliapietra
Caorle è un territorio pieno di luoghi nascosti e di scoperte incantevoli tutte ancora da esplorare e conoscere. Una di queste è la Brussa, un’oasi di pace che si pone tra Caorle e Bibione e che è compresa tra i canali Nicesolo e dei Lovi. Il nome Brussa, per sineddoche spesso è anche usato per indicare l’intera area delle valli e, in particolare, la spiaggia di Vallevecchia.
La Brussa è un’oasi nel senso lato del termine, in quanto è sì un’isola di tranquillità che preserva caratteristiche diverse dalle zone che la circondano ma –allo stesso tempo- rispetto al significato d’origine del termine ne capovolge la logica: non è un luogo dove si trova acqua in mezzo al deserto ma, al contrario, dove si trova terra in mezzo all’acqua.
Il territorio è delimitato a ovest dai canali Alberoni e Nicesolo, a est dal canale dei Lovi e a sud dal mare Adriatico Non vi sono ponti per l’attraversamento dei canali e vi è un unico ingresso, un’unica strada che conduce fino alla spiaggia.
Un luogo con una geografia tutta sua che evade dalla nostra logica urbana e in cui anche i riferimenti per orientarsi hanno un glossario indipendente: dune e pineta, barene e valli, velme e canneti. Tra acque marine, lagune e corsi d’acqua interni dimora una fauna che è originaria del posto e ha confidenza con questo dizionario: qui vivono l’airone rosso e il germano reale.
In queste zone, inoltre, è possibile trovare anche piante particolari tra cui la salicornia veneta, il limonio del Caspio, il lino delle fate piumoso ma anche tante varietà di orchidee.
Un’oasi a sé, che ha conosciuto l’insediamento umano solo nell’ultimo secolo: oggi vivono in queste zone circa un centinaio di persone ancora molto legate alle tradizioni contadine. Il territorio fu votato all’agricoltura solo dopo le opere di bonifica degli anni venti del novecento e ora è quasi interamente dedicato a questi scopi. Così se Daniel Defoe avesse visto questi luoghi avrebbe sicuramente spedito qui il suo Robinson.
Oggi, a quasi tre secoli dal suo naufragio nell’isola deserta, anche la Brussa è cambiata e si presenta in maniera completamente diversa in quanto molti ettari sono stati dedicati alla coltivazione.
Eppure preserva ancora qualche connotato dell’isola di Crusoe, infatti è il luogo dove poter sfuggire alla modernità, che conserva in sé i caratteri dell’incontaminato e in cui, a dominare, è ancora la natura. L’oasi della Brussa oggi, vista d’alto, sembra disegnata con matita e righello, squadrata al millimetro dalla geometria umana.
Un dipinto astratto di Mondrian ma con una tavolozza che sceglie i suoi colori dalla natura e spazia dal verde al marrone. A sud una pennellata decisa color sabbia, una virgola.
Un sospiro tra terra e mare.
Pubblicato da: Redazione il 06/06/2023